Come mai non usiamo l'energia geotermica in maniera diffusa?

2022-09-24 03:57:01 By : Mr. Kiwi Xiao

Questa è una domanda estremamente ricorrente: in effetti la geotermia presenta una lunga serie di vantaggi legati al fatto che è una risorsa disponibile 24 ore su 24, 365 giorni l’anno, che è rinnovabile e che ha impatti ambientali estremamente limitati. Andiamo quindi a vedere per quale motivo la geotermia non è ancora così popolare, sia da un punto di vista tecnico che economico.

I principali limiti della geotermia possono essere suddivisi in 5 gruppi principali: economici, tecnici, ambientali, sociali e politico-normativi.

I motivi economici sono legati sia a quanto costa produrre energia con la geotermia sia ai vantaggi che ci possono essere per chi investe in questa fonte rinnovabile. Poco importa in questo caso la dimensione del progetto: la geotermia, infatti, è in generale una soluzione che richiede investimenti iniziali più elevati rispetto ad altre fonti di energia, incluse le rinnovabili.

Ad esempio, un’installazione per la climatizzazione di una casa di circa 100m2 richiede un investimento iniziale di circa 25-30.000 euro per un impianto a sonde geotermiche verticali accoppiato ad una pompa di calore. I costi sono ripartiti al 60% circa per la componente sottosuolo (analisi geologiche iniziali, perforazione e installazione delle sonde) e un 40% per la parte di superficie (analisi dei fabbisogni energetici, pompa di calore e installazione). Inoltre, con un’ulteriore spesa iniziale di circa 3000-4000 euro, è possibile installare i pannelli radianti che permettono anche il raffrescamento in estate.

Questi sono costi importanti che un privato deve affrontare, a fronte però di un’efficienza maggiore del 30-50% rispetto ad altre fonti e relativa riduzione dei costi di manutenzione inferiori del 50-70% rispetto a tradizionali impianti di riscaldamento. Maggiore è la scala del progetto, maggiore sono i benefici dell’installazione di questo tipo di soluzioni geotermiche. Il grosso limite è che questo tipo di soluzione geotermica funziona molto bene se integrata in edifici di nuova costruzione o che sono andati incontro a importanti opere di ristrutturazione ed efficientamento energetico.

Per quanto riguarda invece grandi installazioni come le centrali per la produzione di elettricità che abbiamo in Toscana o per la produzione di teleriscaldamento, i costi sono decisamente di un altro ordine di grandezza, motivo per cui al momento la geotermia, a questa scala, è un affare ancora per pochi. Anche in questo caso l’economia di scala gioca un ruolo importante, maggiore è l'impianto che si realizza, minore sono i costi per MW installato. Parliamo quindi di investimenti che variano dai 75 ai 100 milioni di euro, in tempi di realizzazione decisamente lunghi, 10-15 anni prima della messa in esercizio della centrale. Inoltre va considerata la componente di rischio: le prime fasi di un progetto, fino al completamento del primo pozzo, sono a rischio elevato: con opportune attività esplorative di superficie si possono ridurre le incertezze e mitigare il rischio di ritrovarsi con il primo pozzo che non raggiunge i risultati attesi.

I motivi tecnici sono legati principalmente alla comprensione del tipo di risorse geotermiche presenti e a come poterle estrarre e utilizzare nel modo ottimale. Le risorse più facili da utilizzare sono quelle a bassa temperatura, diciamo al di sotto dei 25˚C, che sono reperibili attorno ai 100 – 500 m di profondità. In questo caso gli ostacoli di carattere tecnico sono marginali: occorre solamente comprendere se l’edificio è adatto all’approvvigionamento geotermico e, in caso affermativo, quantificare il fabbisogno energetico dell’utenza finale e dimensionare le sonde geotermiche e la pompa di calore di conseguenza.

La costruzione di un impianto geotermico ha un impatto ambientale che, per quanto ridotto, deve sempre essere tenuto in considerazione. Infatti, come ogni fluido presente nel sottosuolo, anche i fluidi geotermici contengono degli elementi dissolti (come calcio, sodio, magnesio, silice, cloro, bicarbonato) e gas (per la maggioranza anidride carbonica, ma anche idrogeno solforato, metano, mercurio, ammonio, e altri in concentrazioni limitate).

Parlando sempre di progetti di dimensioni industriali, è importante evitare che ci sia contaminazione delle acque superficiali a uso potabile e dell’atmosfera. Altri impatti di carattere ambientale riguardano l’utilizzo del suolo, le emissioni acustiche, gli impatti visivi, gli impatti sulla fauna e sulla flora, e decisamente importante, spinosa e a volte utilizzata in maniera strumentale, la sismicità associata alla perforazione dei pozzi e alla produzione. Tutti questi impatti vengono valutati attraverso procedure dette di Valutazione di Impatto Ambientale che vengono depositate alle autorità competenti al fine di ottenere le autorizzazioni a esplorare, perforare e costruire la centrale, e sono aperte al pubblico, il quale ha diritto a esprimere il suo disaccordo.

Anche l’aspetto sociale è da tenere in alta considerazione, visto che questo fattore può accelerare o addirittura bloccare l’adozione della geotermia soprattutto per grandi progetti industriali. L'accettazione sociale da parte delle comunità locali è un requisito fondamentale per lo sviluppo della geotermia, ma, dati alla mano, è inferiore a quella di altre energie rinnovabili. Alcuni dei fattori che influenzano l'accettabilità sono: la limitata conoscenza della tecnologia da parte del pubblico, la copertura mediatica negativa, la preoccupazione per un impatto ambientale come la sismicità indotta, il consumo di acqua e l'effetto negativo sulle sorgenti termali, il basso livello di partecipazione della comunità ai processi di consultazione e allo sviluppo del progetto. D'altra parte, lo sviluppo dell’energia geotermica dovrebbe contribuire a migliorare lo stile di vita locale, fornendo fonti di energia, lavoro, istruzione e salute, e riducendo le dipendenze del Paese dall’estero.