Ucraina Russia, le notizie del 7 giugno| Kiev annuncia che la Russia ha perso 31 mila soldati negli scontri e la Russia sequestra 1.000 combattenti ucraini- Corriere.it

2022-08-08 07:42:41 By : Ms. leah wang

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Le notizie di martedì 7 giugno sulla guerra. Il conflitto dei numeri tra Kiev e Mosca. L’Ucraina annuncia che ci sono stati 31 mila morti tra le forze russe e le truppe di Putin «sequestrano» 1.000 soldati. «Devono essere processati».

Soldati ucraini nel Donbass (Aris Messinis/Afp)

Questo articolo live è stato chiuso alle ore 8 di mercoledì 8 giugno. Qui trovate tutte le notizie aggiornate della giornata di mercoledì 8 giugno. • La guerra in Ucraina è arrivata al 105esimo giorno. Zelensky annuncia che sono in corso trattive per rilanciare l’Ucraina nell’Unione europea. • Nella notte il Rabbino di lascia la Russia: era nel mirino del Cremlino perché non era d’accordo con l’invasione dell'Ucraina. • Le speranze dell’Ucraina di resistere e riconquistare i territori occupati dalle truppe di Mosca sono legate all’invio di nuove forniture di armi, in particolare da Usa e Gran Bretagna. Zelensky ringrazia Londra «per aver compreso le nostre richieste di aiuto». • Bruxelles accusa la Russia di aver distrutto il secondo più grande terminal di grano. Ed è proprio il ricatto alimentare della Russia uno dei grandi problemi del conflitto: una situazione che rischia di destabilizzare non solo i Paesi più poveri dove manca il cibo, ma anche l’Europa che potrebbe essere raggiunta da flussi migratori ingestibili.

Ore 06:23 - Ucraina: stop alla vendita del gas e del carbone all’estero

Il gas e il carbone ucraino non sarà venduto all'etero. Ad annunciarlo è il presidente Volodymyr Zelensky. In vista di quello che secondo lui sarà «l’inverno più difficile di tutti a causa della guerra. Non venderemo i nostri gas e carbone all’estero - ha detto Zelensky nel suo ultimo video-messaggio . Tutta la produzione si concentrerà sulla soddisfazione della domanda interna».

Ore 05:19 - Presidente commissione Affari esteri Parlamento europeo McAllister: «A Kiev status candidato Ue»

Il presidente della commissione per gli Affari esteri del Parlamento europeo, il tedesco David McAllister, ha affermato che a Kiev vanno fornite armi, attrezzature e lo status di candidato Ue come «chiaro segnale politico di solidarietà con il coraggioso popolo dell’Ucraina». Lo riporta il Kyiv Independent

Ore 05:16 - Ucraina: Zelensky, un Libro carnefici su crimini guerra

L’Ucraina pubblicherà un «Libro dei carnefici», per raccogliere le prove di Kiev sui crimini di guerra commessi durante l’occupazione russa: lo ha annunciato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nel suo ultimo video-messaggio. «La prossima settimana verrà lanciata una pubblicazione speciale, “The Book of Executioners”, un sistema informativo per raccogliere la conferma dei dati sui criminali di guerra: i criminali dell’esercito russo», ha detto Zelensky citando omicidi, stupri e saccheggi che sarebbero stati perpetrati dagli invasori. «Parliamo di fatti concreti in merito a individui concreti colpevoli di crimini crudeli concreti contro gli ucraini», ha sottolineato il presidente prendendo come esempio il sobborgo di Bucha, dove gli investigatori di Kiev hanno trovato ciò che dicono essere la prova di esecuzioni di massa. I pubblici ministeri ucraini affermano di aver registrato oltre 12.000 presunti crimini di guerra che coinvolgono più di 600 sospetti da quando Mosca ha iniziato la sua invasione il 24 febbraio.

Ore 04:59 - Ucraina: Zelensky, prosegue lavoro per status candidato Ue

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky afferma di aver tenuto ieri «un incontro di governo sulla comunicazione con l’Unione Europea e con i singoli stati membri dell’Ue sulla domanda di adesione e sullo status di candidato»di Kiev e di essere a lavoro «per giungere a una decisione storica significativa già a giugno». «L’attività diplomatica in questa direzione — spiega Zelensky nel suo ultimo video-messaggio — non si ferma nemmeno per un giorno. Sento rapporti quotidiani, anche sulla preparazione di decisioni procedurali nell’Unione europea. Da parte sua l’Ucraina ha fatto tutto, assolutamente tutto il lavoro necessario: la palla ora è nel campo delle strutture europee, dei paesi europei».

Ore 02:52 - Il Rabbino di Mosca scappa dalla Russia: in disaccordo con Putin

Il rabbino capo di Mosca, Pinchas Goldschmidt, (di cui nei giorni scorsi aveva scritto Francesco Battistini) è fuggito dalla Russia dopo essere stato sottoposto a pressioni per sostenere l’invasione dell’Ucraina. Lo rende noto Avital Chizhik-Goldschmidt, giornalista negli Stati Uniti e nuora dell’autorità religiosa ebraica. «Posso finalmente rendere noto a tutti — scrive la reporter sul suo account Twitter — che i miei suoceri sono stati messi sotto pressione dalle autorità per sostenere pubblicamente la ‘operazione speciale’ in Ucraina e si sono rifiutati di farlo». «Sono fuggiti in Ungheria due settimane dopo l’invasione russa e ora sono in esilio dalla comunità che hanno amato e costruito e in cui hanno cresciuto i loro figli per oltre 33 anni», spiega la Chizhik-Goldschmidt.

Ore 02:15 - La Bbc: scambio di cadaveri tra russi e ucraini

Lo scambio dei cadaveri: corpi ceduti da una parte e dall’altra, come merce di scambio. Per dare la possibilità a mamme, figlie, mogli di piangere un corpo. Lo racconta la Bbc. «Alcuni combattenti ucraini uccisi a difesa del principale porto sud-orientale di Mariupol sono ora arrivati a Kiev, affermano le famiglie dei soldati». Faceva parte di uno scambio con la Russia, con ciascuna parte che riceveva 160 corpi. Mosca non ha commentato. Da parte ucraina, più di 50 corpi erano quelli di membri del reggimento Azov, dicono le famiglie. Gli ucraini sono rimasti rinchiusi nelle acciaierie Azovstal per settimane. A maggio, i sopravvissuti sono stati fatti prigionieri.

Ore 01:38 - Zelensky: oltre 31 mila soldati russi morti in guerra

Oltre 31.000 militari russi sono già morti in Ucraina. Dal 24 febbraio, la Russia paga ogni giorno per quasi 300 vite dei suoi soldati per una guerra completamente insensata contro l’Ucraina. Lo ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Ore 01:37 - Zelensky: i russi non hanno fatto progressi significativi nel Donbass

Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy, nel suo video notturno, ha affermato che le forze russe non hanno fatto progressi significativi nella regione orientale del Donbass nell’ultimo giorno.

Ore 01:36 - Mosca: più di mille prigionieri di Mariupol trasferiti

Sarebbero Più di 1.000 soldati ucraini che si sono arresi nella città di Mariupol sono stati trasferiti in Russia per indagini: lo ha riferito l’agenzia di stampa Tass ha citato una fonte delle forze dell’ordine russe. Più tardi, altri prigionieri ucraini saranno trasferiti in Russia, ha detto la fonte. L’Ucraina ha detto che sta lavorando affinché tutti i prigionieri vengano riconsegnati, mentre Mosca ritiene che dovrebbero essere processati.

Ore 20:35 - Merkel: l’aggressione alla Russia non ha alcuna giustificazione

«Questa aggressione all’Ucraina non ha alcuna giustificazione. Non c’è alcuna scusante». Lo ha detto l’ex cancelliera Angela Merkel , rispondendo alla prima intervista pubblica. «È stato un grande errore», ha aggiunto l’ex cancelliera.

Ore 20:24 - Premier Varsavia: accordo per fornitura armi a Kiev

La Polonia annuncia la prossima firma di un ampio accordo per la fornitura di armi all’Ucraina , al fine di respingere l’invasione russa. «Sarà uno dei più grandi, se non il maggiore accordo di esportazione di armi degli ultimi 30 anni», ha detto il premier Mateusz Morawiecki, al termine di una visita alla fabbrica di armamenti Huta Stalowa Wola nel sud est della Polonia.

Parte dei fondi per le armi verranno dall’Ue e il resto dall’Ucraina, ha detto Morawiecki, senza fornire altri dettagli sul tipo e la quantità di armi che verranno forniti. Tuttavia sia il premier che il ministro della Difesa, Mariusz Blaszczak, si sono fatti fotografare accanto a un modello di obice semovente Krab di fabbricazione polacca.

Ore 19:53 - Missione commissari Onu per indagine su crimini e abusi

I membri della Commissione d'inchiesta internazionale delle Nazioni Unite resteranno in Ucraina fino al 16 giugno in quella che è la prima missione d'indagine indipendente dall'inizio della guerra. I membri dell'Onu visiteranno Leopoli, Kiev, Kharkiv e Sumy per «ottenere informazioni su presunte violazioni e abusi dei diritti umani e violazioni del diritto umanitario internazionale». I rappresentanti delle Nazioni Unite incontreranno anche vittime, testimoni e sfollati interni . I tre commissari sono Erik Mose, Jasminka Dumhur e Pablo de Greiff , che dovrebbero incontrare anche funzionari del governo ucraino e alcuni ministri.

Ore 18:52 - Ucraina: 160 corpi di soldati caduti scambiati con Mosca

La restituzione dei corpi dei combattenti dell’acciaieria Azovstal all’Ucraina è avvenuta nell’ambito di uno scambio di caduti con la Russia. Lo hanno riferito le famiglie dei soldati morti su Telegram: ognuna delle parti avrebbe ricevuto 160 cadaveri, e tra quelli ucraini oltre 50 erano di militari del reggimento Azov. Trattative sono in corso per ulteriori scambi di prigionieri, hanno aggiunto. La notizia è riportata dal Guardian .

Ore 18:50 - 800 civili rifugiati in un impianto chimico di Severodonetsk

«Circa 800 civili si sono rifugiati nell’impianto chimico di Azot, di proprietà del Group DF di Dmytro Firtach», a Severodonetsk , ha detto in una nota Lanny Davis, avvocato del magnate ucraino Firtach. «Tra questi 800 civili ci sono circa 200 dei 3.000 dipendenti dello stabilimento e circa 600 residenti a Severodonetsk», ha aggiunto. La presidenza ucraina non ha confermato la notizia. I 200 dipendenti ancora presenti nel sito dello stabilimento «rimangono (...) per garantire la protezione dei prodotti chimici altamente esplosivi ancora presenti nel sito», sostiene la proprietà.

Ore 18:38 - Arcivescovo di Kiev: problemi di fornitura cibo e farmaci

«Oggi dirigiamo le nostre preghiere alla regione sofferente di Luhansk dove ci sono faticose battaglie. A causa della sempre maggiore resistenza all’intervento militare della Russia, l’evacuazione della popolazione locale è praticamente interrotta. Ci sono problemi con la fornitura di alimenti, di medicinali , e di tutto l’indispensabile per poter sopravvivere in quei territori». Lo ha detto l’arcivescovo di Kiev, Sviatolsav Shevchuk . L’arcivescovo sottolinea i «pesanti combattimenti» in corso. «I bombardamenti atroci, in particolare, si sono abbattuti sulle città e i villaggi al confine, nella regione di Sumy. Le bombe si sono di nuovo abbattute sulla città di Kharkiv».

Ore 18:28 - Kiev: «A Kherson 600 persone nelle camere delle torture»

«Circa seicento persone sono state portate nelle camere delle torture nella regione di Kherson, nel sud dell’Ucraina, dalle truppe russe». È l’accusa formulata da Tamila Tacheva, rappresentante permanente della presidenza ucraina. «Secondo le nostre informazioni, circa 600 persone sono detenute in scantinati appositamente attrezzati, in camere di tortura, nella regione di Kherson», ha detto citata dall’agenzia di stampa ucraina Ukrinform . «Sono detenuti in condizioni disumane e sono vittime di torture», ha aggiunto. «Si tratta principalmente di giornalisti e attivisti che hanno organizzato manifestazioni filo-ucraine a Kherson e nella regione dopo che le truppe russe hanno occupato il territorio».

Ore 17:56 - Lavrov arrivato in Turchia per crisi grano

Il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov , è arrivato in Turchia per discutere della questione del grano bloccato nei porti ucraini. Lavrov avrà in particolare un colloquio con il suo omologo, Mevlut Cavusoglu.

Ore 17:29 - I «partigiani» ucraini impegnati nei sabotaggi contro i russi

(Andrea Marinelli e Guido Olimpio ) Nella crisi in Ucraina c’è sempre qualcosa che torna dal passato. Raccontano che gli ucraini userebbero un vecchio sistema impiegato da un soldato sovietico contro i treni tedeschi nel secondo conflitto mondiale: un arnese in metallo, facile da trasportare e veloce da piazzare sui binari. Minimo sforzo, grandi risultati. Il «cuneo» è solo una delle armi dell’attività condotta nelle zone sotto il controllo degli invasori. Operazioni attribuite ai «partigiani» ucraini, figure sfuggenti rimaste dietro le linee e pronti a eseguire missioni. La maggior parte su loro iniziativa, qualcuna probabilmente ispirata da lontano e magari con l’aiuto di mini-team di forze speciali. Iniziative contemplate da oltre un anno dal piano di resistenza nazionale, un progetto attuato dopo l’invasione.

Leggi qui l’articolo.

Ore 17:22 - Kharkiv sotto attacco, un morto e tre feriti in raid russo

Una persona è stata uccisa e altre tre sono rimaste ferite in un nuovo attacco russo contro la città di Kharkiv, nell’Ucraina orientale. Lo ha dichiarato alla tv il sindaco Ihor Terekhov, dicendo che la Russia «non lascia stare Kharkiv e continua a spaventare la sua gente».

Ore 16:48 - Kirill assume controllo diretto chiesa ortodossa in Crimea

Il patriarca Kirill , capo della Chiesa ortodossa russa, ha preso sotto la sua diretta autorità le chiese della Crimea. A quanto scrive Kyiv Independent la decisione è stata approvata oggi dal sinodo della Chiesa ortodossa russa, dopo che le chiese in Ucraina si sono distanziate pubblicamente da Kirill, per il suo sostegno a Putin e alla guerra. Nel dicembre 2018 gran parte delle chiese ortodosse ucraine si sono staccate da Mosca, ottenendo «l’autocefalia» dal patriarcato di Costantinopoli. Le chiese che erano rimaste fedeli a Mosca si sono trovate in grave difficoltà dopo l’invasione russa. E a fine maggio si sono proclamate indipendenti, condannando pubblicamente Kirill per il suo sostegno all’invasione.

Ora il patriarca di Mosca assume direttamente il controllo delle eparchie di Dzhankoi, Simferopol e Feodosia nella penisola ucraina occupata dai russi nel 2014, in una mossa che potrebbe far supporre dubbi sulla loro lealtà.

Ore 16:27 - Kiev: a Lysychansk russi usano la tattica della terra bruciata

È in corso la «distruzione totale» della città di Lysychansk, uno degli ultimi bastioni ucraini nel Lugansk , da parte delle forze russe. Lo ha dichiarato all’Associated Press il governatore ucraino del Lugansk, Sergiy Gaidai. «I bombardamenti russi si sono intensificati in modo significativo nelle ultime 24 ore», ha affermato Gaidai, «i russi stanno utilizzando tattiche di terra bruciata». «Continuano durissime battaglie strada per strada, con livelli diversi di successo», ha aggiunto il governatore, «la situazione cambia costantemente ma gli ucraini stanno respingendo gli attacchi».

Ore 16:00 - Morto il primo combattente volontario tedesco

Due giorni fa è stata comunicata l’uccisione in Ucraina di Bjorn C., 39 anni, originario del Brandeburgo e combattente volontario nella Ildu (Legione internazionale di difesa territoriale dell’Ucraina). Si tratterebbe del primo tedesco caduto nella guerra ucraina. Come riporta Bild , la morte dell’uomo, che era soprannominato «Panzer» dai compagni, è stata resa nota dalla sua stessa unità militare e sarebbe avvenuta per fuoco russo. Il ministero degli Esteri tedesco si sta impegnando per chiarire il caso ed è in contatto con le autorità ucraine. L’Ildu conterebbe circa 20 mila volontari stranieri che supportano la difesa dell’Ucraina.

Ore 15:48 - Nuovo attacco dell’ambasciata russa ai media italiani

Secondo quanto riferisce LaPresse, l’ambasciata russa ha definito la ricostruzione sui media italiani dell’incontro alla Farnesina di ieri «ingiusta e imparziale». I media italiani gettano ombra su Mosca, secondo l’ambasciata russa. «Abbiamo preso attenta visione dell’interpretazione molto peculiare da parte di alcuni media italiani del contenuto dell’incontro al Ministero degli Affari Esteri italiano del 6 giugno tra l’Ambasciatore russo in Italia Sergey Razov e il Segretario Generale del ministero degli Esteri italiano Ettore Francesco Sequi», «abbiamo letto con sorpresa le pubblicazioni su Repubblica, Corriere della Sera, Foglio e altre testate, che mettono in dubbio le rassicurazioni che ”non hanno bisogno di lezioni di giornalismo”. L’interpretazione del contenuto della riunione riservata, avvenuta, ovviamente, senza partecipazione di giornalisti, presentata in queste pubblicazioni, difficilmente può essere considerata altrimenti che, come minimo, ingiusta e parziale». L’incontro ala Farnesina era avvenuto su invito dell’ambasciatore Sequi, che aveva convocato Razov per respingere le accuse arrivate da un post dell’ambasciata russa sulla presunta amoralità dei politici italiani e sulla «russofobia» di media, teatri, banche.

Ore 15:13 - La Russia cerca di aggirare le sanzioni

La Camera bassa del Parlamento russo ha approvato un disegno di legge in prima lettura che elimina la responsabilità legale per le importazioni parallele di una serie di merci e proprietà intellettuali dopo le sanzioni imposte per la guerra in Ucraina. Il disegno di legge è pensato per proteggere le aziende russe da responsabilità se importano beni specifici approvati dal ministero del Commercio, nonché una serie di proprietà intellettuali. La Russia ha legalizzato l’importazione parallela a maggio. La mossa consente ai fornitori di prodotti esteri di rivendere in Russia senza il permesso del proprietario del marchio, ha detto il primo ministro russo Mikhail Mishustin. All’inizio di maggio, il ministero dell’Industria e del Commercio ha approvato l’elenco delle merci la cui importazione non richiede il consenso dei titolari di diritti d’autore stranieri. L’elenco include merci da 56 diversi settori, tra cui automobili, elettronica, abbigliamento e calzature, cosmetici, attrezzature, prodotti chimici e materie prime. Le importazioni estere in Russia sono state messe a repentaglio dalle sanzioni su larga scala contro la Russia, quando molte compagnie straniere hanno annunciato che avrebbero bloccato le operazioni nel Paese.

Ore 15:05 - Separatisti: controlliamo oltre il 70% del Donetsk

Natalia Nikonorova, ministro degli Esteri dell’autoproclamata repubblica popolare del Donetsk, ha affermato che i separatisti e i loro alleati russi controllano oltre il 70% del territorio della regione. Quanto alle controffensive ucraine nella regione, Nikonorova ha dichiarato che la maggior parte degli attacchi viene dalla città di Avdiivka, che sarà liberata «presto». «Sappiamo che gli attacchi alla capitale della Repubblica (Donetsk, nda) cesseranno nel prossimo futuro, dal momento che c’è un piano significativo, un piano militare a questo scopo», ha aggiunto il ministro, «non ho facoltà di svelare i dettagli». In precedenza il ministro della Difesa russo, Serghei Shoigu, aveva affermato che il Lugansk, l’altra Oblast contesa del Donbass, era «al 97%» sotto il controllo russo.

Ore 14:58 - Kiev, circa 600 ucraini detenuti da russi in regione di Kherson

L’Ucraina ha accusato l’esercito russo di aver imprigionato quasi 600 persone, principalmente giornalisti e attivisti pro-Kiev, nella regione di Kherson, nel sud del Paese, interamente occupata dalle forze di Mosca. «Secondo le nostre informazioni, circa 600 persone sono detenute in scantinati appositamente attrezzati nella regione di Kherson», ha affermato Tamila Tacheva, rappresentante del presidente ucraino per la Crimea, la penisola ucraina al confine con Kherson, che l’ha annessa da Mosca nel 2014. Sono «principalmente giornalisti e attivisti» che hanno organizzato «manifestazioni filo-ucraine a Kherson e nella sua regione» dopo l’occupazione di questo territorio da parte dei russi.

Ore 14:55 - Corte europea dei diritti umani, Mosca si svincola

Mosca si svincola dalla giurisdizione della Corte europea dei diritti umani.

Ore 14:51 - Mosca sanziona Ceo di Netflix, Delta, United e Universal

In risposta alle sanzioni emesse da Stati Uniti, Regno Unito e Unione Europea contro funzionari, militari e uomini d’affari russi per fermare l’invasione dell’Ucraina, anche Mosca ha sanzionato 61 americani, rappresentanti del governo ma anche amministratori delegati di aziende. Nel mirino è finito il CEO di BlackRock Larry Fink, il Ceo di Delta Airlines che aveva abbandonato il suo accordo di code-sharing con la compagnia di bandiera russa Aeroflot appena iniziata l’invasione.

Sanzionata anche United per aver smesso di volare nei cieli russi . Il presidente della Universal Pictures, Peter Cramer, è stato sanzionato per aver sospeso l’uscita di film, prodotti dagli studios statunitensi in Russia. L’amministratore delegato di Netflix, Reed Hastings, è stato sanzionato per aver interrotto il servizio per i clienti russi. Le persone sanzionate state incluse nella sua cosiddetta «ista di arresto», che implica il divieto di viaggiare in Russia per un periodo indefinito.

Ore 14:49 - Leader separatisti a Donetsk conferma morte generale russo

Il leader dei separatisti filo-russi ucraini a Donetsk, Denis Pushilin, ha confermato la morte di un generale russo durante la guerra in Ucraina. La morte del general maggiore Roman Kutuzov era stata in precedenza segnalata da un giornalista di Rossiya-1, emittente gestita dallo stato, che ha affermato che era stato assassinato mentre guidava in battaglia le forze dall’Est, controllato dalla Russia. Su Telegram, il giornalista russo Alexander Sladkov ha scritto che «il generale aveva guidato i soldati all’attacco, come se non ci fossero abbastanza colonnelli».

Ore 14:44 - Vilnius, Scholz promette di rafforzare fianco Est dell’Alleanza

Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, ha incontrato a Vilnius i capi di governo delle tre nazioni baltiche e ha promesso loro il contributo di Berlino per rafforzare il fianco Est dell’Alleanza atlantica. «Stiamo dimostrando unità di fronte all’aggressione russa», ha dichiarato Scholz al termine dei colloqui, riporta Deutsche Welle . Il cancelliere ha accusato la Russia di aver «infranto con la violenza» tutte le regole alle quali i Paesi si attenevano da decenni e ha assicurato che verrà fornito sostegno all’Ucraina «finché necessario».

Ore 14:01 - Kiev: Mosca «silenzia» le famiglie dei marinai morti della Moskva

La Russia impone il silenzio alle famiglie dei marinai dell’incrociatore Moskva affondato dalle forze di Kiev. Secondo l’intelligence ucraina sarebbero «costretti» a nascondere le informazioni sui loro parenti morti. Lo riporta Ukrinform . Un gruppo speciale di psicologi, medici e avvocati starebbe lavorando con i parenti dei marinai, «con l’obiettivo di prevenire eventuali fughe di notizie sui coscritti morti e dispersi».

Ore 13:44 - Johnson: no a pressioni su Zelensky perché accetti un brutto accordo

Sul presidente ucraino Volodymyr Zelensky non devono essere fatte «pressioni» perché accetti un brutto accordo di pace con la Russia. Lo ha detto il premier britannico Boris Johnson in un incontro con i suoi ministri, il giorno dopo essere sopravvissuto a una mozione di sfiducia dei conservatori, secondo quanto riferito dal suo portavoce. Johnson «ha detto che è vitale che il presidente Zelensky non sia pressato ad accettare una brutta pace, osservando che i brutti accordi di pace non durano. Il mondo deve evitare ogni esito per cui sembri che l’aggressione ingiustificata di Putin paga».

Ore 13:13 - Cremlino: «Non ci sono accordi chiari» su piano invio grano

«Non ci sono accordi chiari» sul piano per l’esportazione di grano da Odessa. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, dopo che indiscrezioni stampa avevano parlato di un’intesa preliminare tra Mosca e Ankara in vista della visita domani del ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov in Turchia. «Finora non ci sono contorni chiari», ha dichiarato ai giornalisti Peskov, «ci sono dichiarazioni del presidente Putin, il quale ha affermato che l’Ucraina deve sminare gli accessi ai porti, il che consentirà alle navi, dopo un appropriato controllo da parte dei nostri militari che non trasportino armi, di entrare nel porto, caricare grano e poi, se necessario, anche con il nostro aiuto, procedere verso le acque internazionali». «Putin», ha ricordato Peskov, «ha assicurato che la parte russa non utilizzerà questi corridoi sminati per alcun tipo di offensiva contro le città costiere» (qui l’approfondimento sulla crisi del grano).

Ore 13:06 - Allarme colera: Mariupol sull’orlo di epidemia esplosiva

Mariupol è sull’orlo di un’epidemia «esplosiva» di colera : sta «letteralmente annegando» nelle acque contaminate dai rifiuti e dalla decomposizione di sepolture improvvisate, aggravate dall’arrivo del caldo. Lo ha detto il vicesindaco della città ucraina Sergei Orlovio , sottolineando - secondo quanto precisano alcuni siti ucraini - che le forze d’occupazione russa hanno messo la città in quarantena.

Il Kyiv Indipendent , citando il ministero della Sanità ucraino, già ieri aveva avvisato che le sepolture di massa e l’accesso limitato all’acqua potabile alimentano il rischio di colera. I primi casi sospetti sarebbero stati segnalati nella regione già dal primo giugno.

Ore 12:48 - Zelensky: lieto di non aver perso alleato come Johnson, la Cina usi la sua influenza per fermare la Russia

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, intervistato al Global Boardroom del Financial Times, ha commentato positivamente l’esito del voto di fiducia sul primo ministro britannico: «Boris Johnson è un vero amico dell’Ucraina. La Gran Bretagna è un alleato. Sono lieto che non abbiamo perso un importante alleato».

Zelenksy ha anche aggiunto di auspicare che la leadership cinese «usi la sua influenza sulla Russia per porre fine a questa guerra» . «Quanto accade può portare alla terza guerra mondiale, e questo dovrebbe essere una priorità per tutti i leader», ha spiegato Zelensky.

La guerra in Ucraina «non è semplicemente un problema per l’Ucraina , questa è una questione globale. Questa è una guerra in Europa, potrebbe estendersi fino ai vostri confini».

Ore 12:43 - Di Maio: minacce di Medvedev gravi e pericolose

Le affermazioni del vicepresidente del Consiglio di sicurezza della federazione russa, Dmitri Medvedev (qui chi è) sono «gravissime e pericolose» secondo il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Si tratta, ha dichiarato il capo della Farnesina, di «parole inaccettabili, che ci preoccupano fortemente. Non è un segnale di dialogo, non è un’apertura verso un cessate il fuoco, non è un tentativo di ritrovare la pace, ma sono parole inequivocabili di minaccia verso chi sta cercando con insistenza la pace ». Secondo il capo della Farnesina, «è doveroso smettere di alimentare tensioni con provocazioni e minacce, ribadisco: per arrivare alla pace non basta l’apertura dell’Ucraina e la spinta della comunità internazionale, ma serve la Russia e la volontà di dialogo di Putin. Le affermazioni che arrivano oggi, invece, non lasciano dubbi e allontanano da parte russa la ricerca della pace. Piuttosto danno linfa a una campagna d’odio contro l’Occidente, contro quei Paesi che stanno cercando con insistenza la fine delle ostilità in Ucraina».

Ore 12:24 - Mosca: liberate le aree residenziali di Severodonetsk, porto Mariupol sminato e operativo

Le aree residenziali di Severodonetsk sono state prese «totalmente» sotto controllo russo. Da oggi, il 97% del territorio della Repubblica Popolare di Lugansk è stato «liberato» , mentre un’offensiva è in corso nel settore di Popasna: lo ha dichiarato il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu. «Continuano gli sforzi per riprendere la zona industriale e le località nelle vicinanze. Si sta sviluppando un’offensiva nel settore di Popasna», ha detto Shoigu durante una teleconferenza, citato da Interfax.

Shoigu ha anche aggiunto che i porti ucraini di Berdyansk e Mariupol , sotto il controllo delle forze di Mosca, sono stati sminati e sono pronti a riprendere le spedizioni di grano. Il ministro, come riportano le agenzie russe, ha anche affermato che 6.489 militari ucraini si sono arresi alle forze russe dall’inizio di quella che la Russia chiama la sua «operazione militare speciale».

Ore 12:20 - Kiev: russi si ritirano da Melitopol, vanno verso Kherson

Le truppe russe si stanno ritirando da Melitopol e da parte del distretto di Vasylivka a Zaporizhzhia, nell’Ucraina sud-orientale, e si stanno muovendo in direzione di Kherson, nel sud del Paese. Lo ha detto alla tv pubblica ucraina il capo dell’amministrazione militare regionale di Zaporozhzhia, Alexander Starukh, osservando tuttavia che le unità militari della Federazione russa non abbandonano i tentativi di avanzare ulteriormente nell’est della regione. «I combattimenti continuano lungo la linea di demarcazione, dove i nostri militari stanno respingendo il nemico. Scontri sono in corso a Orikhiv, Huliaipil, Komyshuvakha e negli insediamenti vicini, che subiscono continui bombardamenti», ha dichiarato Starukh.

Ore 12:03 - Zelensky: lo stallo non è un’opzione

«Abbiamo perso troppe persone per poter semplicemente cedere il nostro territorio»: così il presidente Zelensky a proposito della possibilità di iniziare nuove trattative, secondo quanto riferito dalla Reuters. Zelensky ha aggiunto che lo stallo non è un’opzione per l’Ucraina, e che l’obiettivo del governo è di riconquistare il pieno controllo della propria terra.

Ore 11:59 - Difesa aerea abbatte missile russo vicino Zaporizhia

Questa mattina, un missile russo è stato abbattuto vicino a Zaporizhia dalle forze di difesa aerea ucraine, stando a quanto riferisce il quartier generale della difesa del territorio di Zaporizhia attraverso il proprio canale Telegram. Sono state sentite esplosioni in diverse aree di Zaporizhia. Le informazioni sono state confermate dal sindaco facente funzione Anatoly Kurtev nelle informazioni sul sito web del municipio.

Ore 11:52 - Kiev nega a direttore Aiea visita a centrale Zaporizhia

L’Ucraina ha negato al direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) Rafael Mariano Grossi una visita alla centrale nucleare di Zaporizhia occupata dai russi «fino al suo rilascio». Lo riporta Unian. In precedenza Energoatom, l’azienda ucraina che si occupa di gestire le centrale nucleari nel Paese, aveva smentito le parole del funzionario che aveva parlato di «invito» da parte di Kiev.

Il ministro della Difesa russo, Serghei Shoigu, ha riferito che la centrale, che è la più grande d’Europa, in grado di generare fino al 50% dell’energia atomica ucraina, «funziona normalmente».

Ore 11:45 - Ventuno attacchi a Donetsk in 24 ore, bimbi tra le vittime

Nelle ultime 24 ore sono stati contati 21 bombardamenti russi nella regione di Donetsk, ci sono bambini tra le vittime: lo riferisce il servizio stampa della Polizia nazionale ucraina citato da Ukrinform. «Gli occupanti hanno sparato su 14 insediamenti: Bakhmut, Avdiyivka, Krasnohorivka, Chasiv Yar, Mykolaivka, Maryinka, Kurakhove, Orlivka, Pisky, Bohoyavlenka, Pervomaiske, Netaylove, Heorgiyivka e Berkhivka. Tra i civili uccisi e feriti ci sono anche bambini», si legge nel rapporto. Secondo la polizia ucraina, il nemico ha sparato missili, artiglieria e sistemi MLR Grad, Smerch e Uragan.

Ore 11:29 - Forze armate russe: stremate e afflitte, dice il Guardian

Le forse armate russe sempre più stanche e afflitte: lo riferisce il Guardian, raccogliendo testimonianze di diversi soldati che avrebbero chiesto invano di poter tornare a casa dopo tre mesi di guerra. Secondo quanto riferisce il quotidiano britannico, l’esercito russo avrebbe avuto diversi successi nell’est dell’Ucraina ma a carissimo prezzo: fame, freddo, mancanza di medicinali, hanno reso le condizioni al fronte sempre più severe, con tanti soldati alle prese con malattie croniche e disturbi mentali. C’è anche chi si è rivolto ad un avvocato per provare ad avere una pausa, ma i vertici militari avrebbero riferito che nessuno può essere sostituito.

Ore 11:25 - Mosca: Zelensky mente sulla distruzione del patrimonio culturale

Secondo il rappresentante ufficiale del ministero della Difesa russo, il maggiore generale Igor Konashenkov, il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky starebbe mentendo «mentendo al suo popolo e alla comunità mondiale con dichiarazioni sulla distruzione deliberata del patrimonio culturale dell’Ucraina da parte delle forze armate russe». Lo riporta la Tass. Secondo Mosca si tratta di un tentativo di «escludere la Russia dall’Unesco e dall’Onu per questo».

Ore 11:08 - Bielorussia pronta a combattere?

Le forze armate bielorusse hanno iniziato esercitazioni di preparazione al combattimento. Lo ha riferito il ministero della Difesa bielorusso, citato dalla Reuters. Prima dell’ultima invasione russa dell’Ucraina il 24 febbraio, un numero significativo di truppe russe era ammassato in Bielorussia per esercitazioni congiunte. Secondo lo Stato maggiore delle forze armate ucraine, la Bielorussia prevede di aumentare il numero dei soldati nelle sue forze armate fino a 80.000 uomini.

Ore 11:03 - Kherson e Zaporozhya esclusi da accordo con Kiev

Le regioni di Kherson e Zaporozhye non saranno incluse in un eventuale nuovo accordo tra la Federazione russa e Kiev, poiché la stragrande maggioranza degli abitanti della regione sostiene la Russia. Lo ha detto al quotidiano russo Izvestia una fonte russa di alto rango. Secondo gli esperti intervistati da Izvestia, il corso del processo dipenderà da come finirà il ciclo di escalation lungo la linea di contatto nel territorio del Donbass. Nelle prossime settimane è prevedibile una certa tregua, anche se questo non garantisce la ripresa del dialogo tra le parti.

Ore 11:01 - Kiev, russi hanno perso 31.360 soldati da inizio conflitto

Le forze armate russe hanno 31.360 soldati dall’inizio della guerra in Ucraina. Lo rendono noto le forze armate di Kiev nel loro bollettino quotidiano sui social media.

Ore 10:52 - Colpito un asilo a Stepnogorsk

L’amministrazione militare di Zaporizhia ha comunicato che «i russi hanno sparato su un asilo nel villaggio di Stepnogorsk, nel distretto di Vasylivka, regione di Zaporizhia. Il razzo ha colpito il cortile della scuola materna. Circa cento finestre sono andate in frantumi». In totale, «otto gli attacchi russi che hanno colpito Stepnogorsk ieri dalle 18.00 alle 19.00». Oltre a problemi all’approvvigionamento idrico, a causa dei bombardamenti, nel villaggio ci sono continue interruzioni di corrente e se prima della guerra, a Stepnogorsk vivevano più di 5.000 persone, ora ne restano la metà.

Ore 10:27 - Nyt: soldati usano Google Translate per usare nuove armi occidentali

La tecnologia sempre più al servizio della guerra. Secondo il New York Times, i soldati ucraini, per utilizzare le armi occidentali, sono costretti a usare Google translate per tradurre il manuale di istruzioni in inglese. Gli strumenti in arrivo dalla Nato per potenziare l’arsenale ucraino sono sempre più sofisticati e richiederebbero una formazione specifica.

Ore 10:22 - La Turchia vuole comprare il grano dall’Ucraina con lo sconto del 25%

Le autorità turche intendono acquistare grano dall’Ucraina con uno sconto di oltre il 25%. Lo ha affermato il ministro dell’agricoltura e del patrimonio forestale turco Vakhit Kirishchi, osservando che Ankara sta compiendo «sforzi diplomatici attivi» per sbloccare le esportazioni di grano dai porti ucraini.

Ore 10:22 - Gazprom, transito via l’Ucraina attraverso Sudzha

I flussi di gas attraverso l’Ucraina passano attraverso Sudzha dopo lo stop al transito attraverso Sokhranvka. Lo riporta Bloomberg citando quanto ha reso noto Gazprom. Il colosso dell’energia russo ha inoltre comunicato che il transito di gas attraverso l’Ucraina si attesta a 40,9 milioni di metri cubi al giorno.

Ore 10:10 - Mega yacht russo alle Figi sarà consegnato agli Usa

La corte suprema delle Figi ha stabilito che il superyacht di proprietà russa Amadea dovrà essere rimosso dalle sue acque e consegnato agli Stati Uniti a causa dei suoi elevati costi di gestione, che la nazione insulare del Pacifico vede come uno spreco di denaro. Lo riporta il Guardian. Sospettato di appartenere all’oligarca russo Suleiman Kerimov, lo yacht era stato sequestrato dalla polizia delle Figi a metà aprile. L’Fbi aveva detto che gli Stati Uniti avrebbero pagato i suoi costi di gestione stimandoli in oltre 25 milioni di dollari all’anno. Tuttavia, finora è stato il governo delle Figi a pagare il conto, in attesa della conclusione di un ricorso in appello contro il sequestro avviato dalla proprietà del superyacht, la Millemarin Investments. La corte ha stabilito che in nome dell’interesse pubblico lo yacht deve lasciare «le acque delle Figi», perché la sua manutenzione «sta costando cara al governo delle Figi».

Ore 10:07 - Russia consegna alcuni corpi di combattenti ad Azovstal

I corpi di alcuni combattenti ucraini uccisi mentre difendevano la città portuale di Mariupol dalle forze russe nell’acciaieria Azovstal sono stati consegnati a Kiev: lo hanno riferito alcune famiglie dell’unità ucraina Azov, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Reuters. Le forze ucraine che difendevano Mariupol sono rimaste rintanate nelle acciaierie per settimane mentre le forze russe cercavano di catturare la città.

Ore 10:04 - La rabbia di Medvedev, l’ex presidente russo: «Odio gli occidentali, voglio farli sparire»

Dmitry Medvedev, alleato di lunga data del presidente russo Vladimir Putin e attualmente vicepresidente del consiglio di sicurezza della Russia , questa mattina non ha usato mezzi termini su Telegram. Ha appena pubblicato questo post: «Mi viene spesso chiesto perché i miei post su Telegram sono così duri. La risposta è che li odio. Sono bastardi e secchioni. Vogliono la morte per noi, Russia. E finché sono vivo, farò di tutto per farli sparire».

Ore 09:39 - Miroshnik: nove civili uccisi nel Donetsk

Rodion Miroshnik , nominato ambasciatore in Russia dall’autoproclamata Repubblica popolare di Luhansk, ha scritto su Telegram che nove civili sono stati uccisi dai bombardamenti nella vicina autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk nelle ultime 24 ore. Riferisce che tra le vittime c’era un adolescente nato nel 2005 e che altre 18 persone sono rimaste ferite. La Russia è l’unico Stato membro delle Nazioni Unite a riconoscere la Repubblica popolare di Luhansk e la Repubblica popolare di Donetsk.

Ore 08:52 - Kiev, 263 bambini morti e 467 feriti da inizio conflitto

Dall’inizio della guerra in Ucraina sono morti 263 bambini e 467 sono rimasi feriti. Lo rende noto la procura generale di Kiev nel suo bollettino quotidiano su Telegram.

Ore 08:48 - A Kiev riapre un teatro, biglietti esauriti

Uno spiraglio di speranza nell’orrore della guerra. Un teatro a Kiev è stato riaperto per la prima volta da quando le forze russe hanno invaso il Paese e i biglietti per lo spettacolo di domenica sono andati esauriti . «Ci chiedevamo come sarebbe stato, se gli spettatori sarebbero venuti durante la guerra, se avrebbero pensato al teatro, se fosse di qualche interesse - ha detto uno degli attori, Yuriy Felipenko - e siamo stati felici che i primi tre spettacoli abbiano fatto registrare il tutto esaurito».

Kostya Tomlyak, un altro attore, spiega di aver esitato a recitare in tempo di guerra. Ma l’afflusso di persone che sono tornate a Kiev da quando le ostilità sono diminuite lo ha convinto che è necessario andare avanti. «Si continua a vivere , anche se non si dimentica che c’è la guerra».

Ore 08:46 - Kiev, pesanti combattimenti in corso a Severodonetsk

Pesanti combattimenti sono in corso nella città dell’Ucraina orientale di Severodonetsk, le truppe russe stanno continuando a prenderla d’assalto, secondo quanto dichiara l’esercito di Kiev nel suo rapporto operativo della mattina, citato dal Guardian. Secondo lo Stato maggiore, le truppe ucraine hanno respinto gli attacchi russi nelle città di Nahirne, Berestov, Krynychne e Rota e avrebbero anche colpito alcune unità militari di Mosca nella regione di Kherson (Sud) e depositi di munizioni nella regione di Mykolayiv, sempre nel meridione del Paese. L’ultimo aggiornamento fornito dal capo militare regionale del Lugansk Sergiy Gaidai afferma che gli attacchi russi in direzione di Novookhtyrka e Voronove sono stati respinti.

Ore 08:23 - I colloqui con la Russia sono «al livello zero»

«Zero». È questo il livello dei colloqui diplomatici tra Russia e Ucraina, dopo 104 di missili, bombe, morti feriti, sfollati. E a dirlo è il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. I colloqui di pace, ha detto, «sono a livello zero» : e mentre a Severodonetsk la battaglia infuria, strada per strada (ma «i nostri eroi» hanno «ogni possibilità» di respingere i russi: «mantengono le loro posizioni, duri scontri di strada continuano in città», ha affermato il leader di Kiev), una situazione «molto minacciosa» si è sviluppata nella regione di Zaporizhzhia, dove si trova la più grande centrale nucleare d’Europa. «Lysychansk, Slovyansk, Bakhmut, Sviatohirya, Avdiivka, Kurakhove e altri obiettivi dei raid russi sono i punti più caldi del confronto oggi», ha aggiunto. «L’esercito russo sta cercando di usare forze aggiuntive in direzione del Donbass, ma il Donbass ucraino resiste ancora, e resiste fermamente».

Ore 08:09 - La battaglia del grano, per punti

(Gianluca Mercuri ) Se il fronte diplomatico non offre grandi spiragli, a preoccupare nell’immediato è quello alimentare, con oltre 50 Paesi africani e asiatici a rischio carestia e l’Europa esposta a una gigantesca ondata di profughi, l’Italia in prima linea. •Il piano turco Domani Lavrov potrà volare senza intoppi ad Ankara, dove dovrebbe formalizzare con il presidente turco Erdogan il piano anticipato dal quotidiano russo Izvestia. Si tratta di sminare il porto di Odessa, far partire le navi ucraine cariche di grano e cereali e farle scortare dalle navi turche. C’è però un problema, anzi due . •Il no ucraino Per sminare il porto di Odessa, a quanto pare, ci vuole un mese. E gli ucraini temono che la Russia ne approfitti per provare lo sbarco. «Putin vi dice che non userà le vie commerciali per attaccare Odessa? È lo stesso Putin che diceva a Scholz e a Macron che non avrebbe mai attaccato l’Ucraina…», ha twittato il ministro degli Esteri Kuleba. • Ma allora come? Gli ucraini vorrebbero che insieme ai turchi ci fossero altri Paesi, ma è difficile trovarne di graditi ai russi. D’altra parte, se fidarsi di Putin è sempre un azzardo, spostare il grano senza accordarsi con lui pare complicato. Anche perché a Kiev, spiega Francesco Battistini, non piacciono nemmeno le alternative: «Passare col grano per la Bielorussia (“resterebbe sotto controllo russo”), creare un corridoio per farlo salpare dal porto di Mariupol già sminato (“idem”), usare i fiumi (“inadatti”)...». •Intanto il grano brucia «Le forze russe hanno distrutto il secondo più grande terminal di grano in Ucraina, a Mykolaiv. Un altro attacco missilistico che contribuisce alla crisi alimentare globale», ha twittato ieri sera l’Alto rappresentante per la Politica estera dell’Ue Josep Borrell. •Il Dataroom La questione del grano è spiegata nei dettagli in questo lavoro di Francesco Battistini, Milena Gabanelli e Massimo Sideri. •Intanto al fronte Nell’Est del Paese il pendolo dei combattimenti, che nel fine settimana sembrava oscillare a favore degli ucraini, ora torna dalla parte dei russi: «Le valutazioni negative sono dei dirigenti locali e del presidente Zelensky reduce da una visita nel Donbass. Mosca ha lanciato nella mischia il possibile», scrivono Andrea Marinelli e Guido Olimpio, che raccontano la presenza di volontari stranieri al fianco degli ucraini. Lorenzo Cremonesi si è spinto in Donbass fino a 7 chilometri dalle linee russe (qui il suo videoreportage) e ha colto l’ansia ucraina di usare i nuovi lanciarazzi promessi da americani e inglesi. (Questa sintesi è stata pubblicata su PrimaOra, la newsletter che gli abbonati al Corriere ricevono ogni mattina nella propria casella di posta elettronica, uno dei tre appuntamenti giornalieri de «Il Punto». Per iscriversi: corriere.it/newsletter )

Ore 07:39 - Così Putin fa svanire nel nulla la «colomba» Kozak, il suo storico consigliere

(Marco Imarisio ) Sono tempi in cui le colombe svaniscono nel nulla. E se poi volavano sul Cremlino, possibile che abbiano fatto una brutta fine. Pomeriggio del 21 febbraio. Dmitry Kozak è uno degli uomini più forti della verticale russa del potere . Vladimir Putin li ha riuniti tutti al Cremlino, al vertice del Consiglio di sicurezza, per annunciare loro l’intenzione di riconoscere le due autoproclamate repubbliche del Donbass. È il momento in cui il mondo capisce che non deve più chiedersi se l’Armata rossa entrerà in Ucraina, ma solo quando lo farà. Quella riunione passa alla storia recente per il modo brusco in cui il presidente zittisce e umilia il capo dei servizi segreti Sergey Naryskhin, che chiedeva più tempo per evitare un intervento militare. Ma poco prima c’era stata un’altra vittima. Kozak è il vicedirettore dello staff di Putin . Ma il legame tra i due esula da ogni incarico ricoperto dall’ex soldato dei Corpi speciali. Il presidente lo ha sempre avuto con sé da quando entrambi erano consiglieri del sindaco di San Pietroburgo Anatoly Sobchak, affidandogli ruoli molto delicati. Per questo, da cinque anni, lo ha messo a capo dell’operazione speciale, che a quella data significava solo la gestione dei rapporti con l’Ucraina. Quando inizia a parlare, Kozak spiega come il governo di Kiev non abbia fatto alcun passo in avanti verso la Russia. Fa una sorta di mea culpa, dicendo che dal 2015 esiste una situazione di stallo anche se qualche progresso sarebbe ancora possibile per via diplomatica . Ma c’è qualcosa che non va. Fuori dall’inquadratura, si sente uno «spasiba», un grazie detto ad alta voce da Putin. Basta così, non c’è bisogno di aggiungere altro. Kozak invece prosegue, mentre il presidente tamburella con la mano sul tavolo, visibilmente spazientito . Lo «spasiba» questa volta risuona ancora più perentorio. Da allora, più nessuna notizia di una delle personalità più in vista e più vicine al presidente russo. Una corsa del gambero, fino alla smaterializzazione. Il 24 febbraio, Kozak viene rimosso da ogni incarico. (Il racconto completo è qui)

Ore 07:13 - Così il nichel salva l’oligarca Potanin, fedelissimo di Putin

(Paolo Valentino ) Vladimir Potanin, 61 anni, gode di un patrimonio che prima dell’inizio della guerra era valutato sopra i 30 miliardi di dollari, il che fa di lui il secondo uomo più ricco della Russia . Parliamo di un fedelissimo dello Zar, che ha lealmente appoggiato sin dagli inizi, sempre pronto a esaudirne i desideri e a giocare secondo le sue regole, perfino quando nelle partite di hockey — una delle passioni che condivide con Putin insieme allo sci — bisognava farlo segnare e vincere. Eppure, nonostante questo, Potanin continua a viaggiare, godersi i suoi due super yacht, agire sui mercati, anche per conto del Cremlino, come se non ci fosse alcuna guerra . Per completezza d’informazione, il suo nome figura nella lista dei sanzionati approvata da Australia e Canada, ma né gli Stati Uniti, né l’Ue hanno alcuna intenzione di aggiungerlo alle loro. Perché? La risposta è semplice: Potanin è azionista di maggioranza di Norilsk Nickel , azienda mineraria siberiana che produce il 15% del nichel e il 40% del palladio usati nel mondo, due materie prime indispensabili rispettivamente per la fabbricazione dei microchip e delle automobili. Sanzionarlo rischierebbe di far esplodere il prezzo dei due metalli, con conseguenze devastanti sulle forniture per l’industria automobilistica e quella dei semiconduttori . Il racconto integrale sul «mistero Potanin» è qui

Ore 07:04 - La tensione tra Italia e Russia, punto per punto

(Gianluca Mercuri ) La tensione tra l’Italia e la Russia non si allenta, e l’attivismo (poco) diplomatico dell’ambasciatore di Mosca è finito nel mirino del nostro governo. Non capita spesso che l’Italia, un Paese vocato alle buone relazioni, convochi il rappresentante di un altro Paese, gesto che nel linguaggio diplomatico segue un incidente grave. Punto per punto: • «Inammissibili e offensive» Così il nostro governo giudica le parole contenute nel comunicato del ministero degli Esteri di Mosca diffuso sabato sul social Vkontakte e subito rilanciato sulla pagina Facebook dell’ambasciata russa in Italia. Nel testo, si accusavano funzionari e media italiani di russofobia e «amoralità». • La convocazione A dirlo all’ambasciatore russo Sergey Razov è stato il segretario generale della Farnesina Ettore Sequi, ovviamente su input di Draghi e del ministro Di Maio (qui il retroscena di Marco Galluzzo). Ma il colloquio non ha avuto effetto, almeno a giudicare dal post che Razov ha pubblicato sulla sua pagina Facebook, in cui afferma che «la linea di propaganda che sta dominando nei media italiani difficilmente può essere qualificata altrimenti che come ostile». • L’articolo del Corriere I russi non hanno gradito la notizia che il Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica) sta indagando sulla «rete di Putin in Italia», notizia rivelata sul nostro giornale da Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini. L’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ora leader dei 5 Stelle, invita a «stare attenti: trovo indegno che si facciano delle liste di proscrizione». Una definizione respinta Il presidente del Copasir Adolfo Urso. • L’ambasciatore tiene famiglia «Quello che ha colpito il nostro governo è stata la totale incapacità di Razov di spiegare, rispondere nei dettagli», scrive Marco Galluzzo. «Secondo alcuni analisti Razov interpreta una parte: contro il rischio di essere richiamato a Mosca deve non solo ubbidire e agire secondo istruzioni, ma in alcuni casi deve anche apparire più realista del re». Quindi mostrarsi aggressivo, nello stile dei «wolf warriors», i minacciosi ambasciatori cinesi. (Questa sintesi è stata pubblicata su PrimaOra, la newsletter che gli abbonati al Corriere ricevono ogni mattina nella propria casella di posta elettronica, uno dei tre appuntamenti giornalieri de «Il Punto». Per iscriversi: corriere.it/newsletter )

Ore 06:04 - La giornata al fronte dei militari ucraini, ecco il videoreportage del Corriere

Come vivono i soldati ucraini in prima linea? Come si spostano lungo il fronte con le truppe russe. In un videoreportage l’inviato del Corriere della Sera Lorenzo Cremonesi racconta la vita dei militari impegnati nel tentativo di arrestare l’offensiva russa nella regione di Donetsk.

Ore 06:04 - Per liberarci dai ricatti della Russia rischiamo un altro (storico) errore

L’Occidente si era legato a doppio filo al gas e al petrolio russo. Ora si rivolge (di nuovo) al Medio Oriente per aumentare la produzione di greggio (e «raffreddare» l’inflazione) e alla Cina per pannelli solari e infrastrutture per le energie alternative. Ma è una buona idea? Federico Rampini cerca di rispondere a questa domanda. (Qui l’articolo completo)

Ore 06:02 - Usa: Mosca tenta di intimidire i corrispondenti delle testate americane

Gli Stati Uniti hanno accusato Mosca di tentativi di intimidazione nei confronti della stampa americana che opera sul territorio russo. Le accuse seguono di poco la convocazione da parte del Cremlino di alcuni corrispondenti di testate statunitensi. I giornalisti sono stati chiamati «a presentarsi al ministero degli esteri russo per `spiegare loro le conseguenze della politica ostile da parte del loro governo nella sfera dei media´», ha accusato il portavoce del Dipartimento di Stato Ned Price. «Voglio essere chiaro», ha aggiunto, «il Cremlino è impegnato in un assalto in grande stile alla libertà dei media e al loro accesso all’informazione».

Ore 06:00 - Michel: le forze russe usano la violenza sessuale come arma di guerra

«Abbiamo avuto notizie che le forze russe usano la violenza sessuale come arma di guerra. La violenza sessuale è un crimine di guerra. Un crimine contro l’umanità. Una tattica di tortura, terrore e repressione. Atti vergognosi in una guerra vergognosa. Questi crimini devono essere portati alla luce del giorno ed essere perseguiti senza impunità» ha detto il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, annunciando la conferenza Onu “Women in Conflicts” il 9 giugno a Bruxelles.

Ore 05:49 - I militari ucraini: servono più lanciarazzi per bloccare i russi

Per avere una possibilità di sconfiggere la Russia l’Ucraina ha bisogno di almeno 60 sistemi lanciarazzi multipli (Mlrs), molti di più di quelli promessi finora da Stati Uniti e Regno Unito: lo afferma al Guardian il tenente colonnello Oleksiy Arestovych, consigliere militare del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Nonostante gli Mlrs siano «un’arma rivoluzionaria», dice Arestovych, non ne sono stati impegnati abbastanza per cambiare le sorti della guerra. «Meno ne prendiamo e peggiore sarà la nostra situazione - spiega l’ufficiale ucraino -. Le nostre truppe continueranno a morire e noi continueremo a perdere terreno», in particolare se i paesi con decine di Mlrs «decideranno di donarne solo quattro o cinque». «Se otteniamo 60 di questi sistemi - afferma ancora Arestovych - i russi perderanno ovunque ogni capacità di avanzare e saranno fermati di colpo. Se ne prendiamo 40 avanzeranno, anche se molto lentamente e con pesanti perdite. Con 20 continueranno ad avanzare, con un numero di vittime superiore a quello attuale».

Ore 05:47 - Il sindaco di Melitopol: i russi stanno abbandonando i checkpoint

Ivan Fedorov, sindaco di Melitopol, ha dichiarato che le truppe russe hanno lasciato «quasi tutti» i checkpoint militari attorno a Melitopol in seguito all’avanzata ucraina nella regione di Zaporizhzhia. Lo scrive il Kyiv Independent.

Ore 05:46 - Deutsche Bank richiama a Berlino gli informatici russi della sede di Mosca

Deutsche Bank ha trasferito a Berlino diverse centinaia di suoi esperti informatici russi, secondo fonti del quotidiano tedesco Handelsblatt. Diverse centinaia dei circa 1.500 programmatori che lavorano nel Technology Center di Deutsche Bank sono arrivati in Germania, afferma Handelsblatt. E il numero di impiegati russi che si trasferiranno nel nuovo Technology Center tedesco della banca potrebbe crescere ulteriormente, secondo le fonti di Handelsblatt. Deutsche Bank ha rifiutato di commentare la notizia. Il Technology Center di Deutsche Bank - ricorda l’agenzia russa Tass - ha uffici di rappresentanza a Mosca e a San Pietroburgo. La banca tedesca ha annunciato a marzo 2022 la chiusura delle sue attività in Russia a causa degli sviluppi in Ucraina.

Ore 05:45 - Nel Donbass l’Ucraina schiera i volontari stranieri

Il pendolo oscilla su Severodonetsk. Nelle ultime ore i russi sono tornati a premere e i loro avversari, dopo segnali incoraggianti nel fine settimana, parlano di una fase nuovamente difficile . Sviluppi non sorprendenti legati alle operazioni in corso e alle dinamiche del contrasto. Le valutazioni dei dirigenti locali trovano riscontri preoccupati nei commenti del presidente Zelensky , reduce da una visita al fronte: gli invasori hanno un vantaggio numerico, ha detto, un eventuale sfondamento nel Donbass ci metterebbe in una posizione complessa, ma abbiamo le possibilità di rispondere. Osservazioni legate a Severodonetsk, ma anche a possibili sviluppi nella regione di Sloviansk-Kramatorsk , entrambe designate come target dell’invasione del Cremlino ed esposte in modo pericoloso.

La fotografia del leader, per quanto scontata, rappresenta la realtà , almeno in base a ciò che sappiamo. Che spesso non è chiaro in quanto la nebbia di guerra è molto fitta. Mosca, probabilmente, ha lanciato nella mischia il possibile : i ceceni, i miliziani, i soldati «privati» della Wagner, gli imprescindibili elementi della 76esima aerotrasportata. (...) Negli ultimi giorni numerosi report hanno segnalato come nello schieramento dell’Ucraina , composto da alcune brigate tank, dal quarto reggimento di reazione rapida e altre unità, stiano svolgendo un ruolo i volontari stranieri, alcuni dei quali sono caduti in battaglia. (Qui l’articolo completo di Andrea Marinelli e Guido Olimpio )

Ore 05:41 - Zelensky ringrazia Londra per le nuove forniture di armi

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che il Regno Unito sta fornendo a Kiev le armi di cui ha bisogno per combattere la guerra con la Russia e ha ringraziato il primo ministro Boris Johnson per la sua «piena» comprensione dei bisogni dell’Ucraina. La Gran Bretagna ha dichiarato lunedì che, in coordinamento con gli Stati Uniti, fornirà all’Ucraina sistemi missilistici a lancio multiplo in grado di colpire obiettivi fino a 80 chilometri di distanza, come parte di un nuovo aiuto militare britannico all’Ucraina. «Sono grato al primo ministro Boris Johnson per aver compreso appieno le nostre richieste e per essere pronto a fornire all’Ucraina le armi di cui ha così tanto bisogno per proteggere la vita del nostro popolo», ha detto Zelensky nel suo discorso.

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