Auto elettriche: AXA mette in guardia sui maggiori rischi

2022-09-10 03:29:10 By : Mr. frank xu

Crash test: tutte le notizie

La sicurezza delle auto elettriche è il tema su cui AXA ha portato l’attenzione con due recenti crash test ad elevato impatto visivo. I video che trovate nei prossimi paragrafi hanno innescato una valanga di commenti sul web e diviso i pareri, come accade sempre quando si parla di sicurezza delle auto elettriche e rischio incendio batterie al litio. Ecco perché abbiamo analizzato con attenzione i video dei crash test AXA della Tesla Model S (privata della batteria per motivi sicurezza verso il pubblico presente) e Volkswagen Golf EV . Proveremo a fare chiarezza sulla base delle dichiarazioni dei ricercatori del Centro prove AXA in Svizzera, senza farci trasportare dalla spettacolarità delle immagini che in molti commenti sembra aver preso il sopravvento.

Prima di parlare dei due crash test AXA, è bene fare il punto sui dati che hanno spinto la Compagnia di assicurazioni a realizzare questi test:

– i conducenti di auto elettriche causano il 50% in più di collisioni con danni ai propri veicoli rispetto a quelli delle auto con motori ICE, secondo le statistiche sugli incidenti di AXA Svizzera. Numeri ancora più alti rispetto ai dati esclusivi elaborati per SicurAUTO.it da Unipol Sai sull’incidentalità dei BEV.

– le auto elettriche più prestazionali hanno una coppia elevata che porta a un aumento della velocità più repentino;

– il maggior rischio di incidenti con le auto elettriche non si verifica quando si rallenta, ma quando si accelera.

Come sapete anche SicurAUTO.it ha avviato e sta portando avanti una serie di indagini sul rischio incendi delle auto elettriche nei parcheggi sotterranei e nelle officine. Per darvi una visione quanto più ampia e oggettiva di ciò che è emerso dalle nostre ricerche e interviste, troverete nei successivi paragrafi anche i link a vari approfondimenti. Tornando invece ai crash test AXA, nel centro prove di Zurigo, si è voluto dimostrare quali sono le criticità non ancora totalmente risolte legate alle auto elettriche in caso d’incidenti. Per farlo sono state effettuate due distinte prove:

– crash test del sotto scocca di una Tesla Model S che invade una rotatoria;

– crashtest a 50 km/h tra due Volkswagen Golf VII, una ICE e una EV, per capire quanto la differenza di peso influenza le deformazioni e il rischio di lesioni agli occupanti.

Nel primo crash test è stata simulata l’invasione di una rotatoria con una Tesla Model S. Per la sicurezza delle persone presenti, la batteria è stata smontata. Questo dettaglio non riduce i rischi che emergono dal test: il sotto scocca non è abbastanza protetto come il resto della struttura. In questa prova si simula lo scenario in cui un guidatore di un’auto elettrica ad alte prestazioni arriva a una rotatoria troppo forte, non riesce più a frenare e la percorre al centro. Le fasi del crash test sono essenzialmente 2:

– la prima, quella più importante, in cui si mette in luce l’elevata probabilità che il sotto scocca di un’auto elettrica (e quindi la batteria) sia danneggiato in un incidente che può verificarsi quotidianamente. Per lo stesso rischio, Tesla ha introdotto volontariamente una protezione in titanio nel 2012 dopo aver lanciato la Model S che si danneggiava facilmente per strada;

– nella seconda fase del test, dopo aver spiccato il volo sul sasso, l’auto si ribalta tramite una rampa. Qui è messa alla prova l’efficacia della struttura nel proteggere gli occupanti e solo dopo si innesca un incendio pilotato, che è solo simbolico.

In tal senso, la presenza della batteria non avrebbe cambiato l’evidenza riportata dai ricercatori AXA, ma avrebbe creato un ulteriore variabile, poiché esistono chimiche delle batterie più sicure di altre in caso di perforazione e quindi di incendio. Mentre l’intento di questo test è spingere i Costruttori auto a migliorare le protezioni sotto scocca e gli enti indipendenti ad integrare nei protocolli di prova verifiche anche sulla resistenza degli involucri batterie ad alta tensione.

Il secondo crash test riproduce la collisione tra due Volkswagen Golf VII identiche nelle dimensioni ma con alimentazioni diverse. La collisione frontale a 50 km/h è stata simulata per vedere cosa succede a causa della maggiore massa dell’auto elettrica (1650 kg la Golf EV gialla, 1250 kg la Golf ICE rosa). Grazie alla dotazione di sicurezza passiva, non c’è alcun rischio di lesioni per gli occupanti, che sono adeguatamente protetti in entrambe le auto. Tuttavia la Golf ICE, più leggera, è esposta a un carico significativamente maggiore e subisce danni alla carrozzeria visibilmente maggiori rispetto alla versione elettrica.

Il fatto che ci siano maggiori danni alla ICE non equivale necessariamente a maggiori costi. Come abbiamo scoperto, i costi di riparazione delle EV aumentano del 50% in caso di sinistro. Potrebbe non essere invece garantita la stessa protezione agli occupanti di auto più datate. Ma questo vale a prescindere dall’alimentazione. Ecco perché già dal 2020 Euro NCAP effettua anche dei crash test di compatibilità tra veicoli.

La maggior parte dei commenti, alcuni anche da parte di “tifosi” delle auto elettriche sembrano distanti da un’analisi più ampia che AXA ha riassunto in questi 3 punti, con dei consigliai conducenti di EV:

– i conducenti di auto elettriche dovrebbero essere consapevoli dell’accelerazione involontaria rapida. Se possibile, dovrebbero impostare un livello di accelerazione minore, soprattutto nel periodo iniziale dopo l’acquisto;

– prestare particolare attenzione al sotto scocca. Le isole stradali, le pietre o le rotatorie, ad esempio, devono essere percorse con particolare attenzione per evitare danni;

– i conducenti di un veicolo pesante tendono ad avere un livello di sicurezza intrinseca più elevato. Proprio per questo dovrebbero essere consapevoli della propria responsabilità nei confronti degli altri utenti della strada: i veicoli più leggeri sono svantaggiati in caso di incidente.

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