Dove si estrae il litio nel mondo? Anche in Germania un interessante giacimento

2022-09-17 03:00:10 By : Mr. Vinson Yang

Un enorme giacimento di litio trovato nella foresta Nera potrebbe cambiare le sorti delle batterie europee

Nella Germania sud-occidentale c’è la valle dell’Alto Reno, un’area irregolare di circa 300×40 km, quindi quindi più o meno quanto l’Abruzzo, nella zona della Foresta Nera. Secondo un recentissimo annuncio, quest’area contiene litio a sufficienza per produrre batterie per oltre 400 milioni di auto elettriche. Considerando che nel 2020 la Germania ha importato circa 5.300 tonnellate di litio, si capisce bene che questa attività estrattiva potrebbe cambiare il volto alla produzione di auto elettriche del Vecchio Continente. Ma a differenza del silicon carbide, del quale ci siamo occupati da poco, non si tratta di materiali semplici da estrarre, per motivi sia tecnici, sia sociali.

Il litio è e resta essenziale nella produzione di batterie. Proviene per lo più dalle sabbie australiane o sudamericane (Cile, Argentina, Bolivia, qualcosa in Messico) o dalla Cina, e qualcosa anche dagli Usa. Secondo NS Energy (feb 2021), la produzione mondiale nel 2019 è stata di 77.000 tonnellate e si può valutare che arriverà a 120.000 tonnellate nel 2024. I dati della US Geological Society li trovate invece qui.

Sempre secondo NS Energy, i primi cinque produttori di litio al mondo sono:

1. Jiangxi Ganfeng Lithium (Cina), con estrazione in varie parti del mondo

2. Albemarle (North Carolina), ritenuto Il maggior produttore per le auto elettriche.

3. Tianqi Lithium, Cina, da molti considerata leader mondiale

4. Sociedad Química y Minera, Cile, da sabbie

5. Mineral Resources Limited, Australia, da rocce.

Il litio viene ottenuto da da due fonti principali, acque salate o roccia. Nei laghi salati il litio viene estratto attraverso un processo di evaporazione forzata, più o meno come avviene per il normale sale da cucina. Questo è il metodo più diffuso e più sostenibile, e il litio è solitamente di media qualità. L’estrazione dalla roccia è per ora di secondaria importanza, anche visti gli alti costi di indagine e perforazione e la non sostenibilità della estrazione classica, ma porta a litio di alta qualità.

Le nuove disponibilità tedesche sono legate al nome Vulcan Energy Resources, in breve V-ER, una start-up tedesco-australiana che afferma di essere in grado di fornire litio a emissioni zero. Il costo di estrazione e trattamento sarebbe infatti pareggiato dall’energia geotermica di centrali elettriche che intende costruire in numero da 1 a 5. L’asse australiano è essenziale non solo per le competenze, ma anche per una veloce penetrazione in un mercato mondiale. “Il giacimento è vicino a tutti i produttori di auto europei”, ha notato Horst Kreuter del Carbon lithium project di V-ER.

La società prevede di investire 1,7 miliardi di euro (2 miliardi di dollari), di cui finora ha raccolto circa 75 milioni di euro, per costruire centrali geotermiche e impianti per l’estrazione del litio. Ritiene di poter estrarre 15.000 tonnellate di idrossido di litio all’anno in due siti entro il 2024, per poi aggiungere ulteriori siti (fino ad un massimo di 5) per una produzione di 40.000 tonnellate. L’idrossido di litio è usato per molte produzioni di vario genere. Il solo litio pesa poco meno di un terzo del suo idrossido.

In Europa, il Portogallo è il più grande produttore di litio, ma di bassa qualità per la ceramica. È molto recente l’avvio di un processo per produrre il litio di qualità superiore necessario per le batterie.

Secondo la Reuters, l’Agenzia tedesca per le risorse minerarie (DERA) stima che fino al 2024, la domanda interna di litio aumenterà a 9.000 tonnellate all’anno in uno scenario lento, e fino a 32.000 in uno scenario veloce. Comunque vada, per metà decennio ci saranno diversi periodi di mancanza del materiale. Una produzione di litio tedesco entro tre-quattro anni arriverebbe giusto in tempo per aiutare ad alleviare i problemi previsti a partire dal 2025.

La Commissione europea ha stimato che l’Europa avrebbe bisogno entro il 2030 di circa 20 volte il litio oggi a sua disposizione, ed entro il 2050 di 60 volte le quote odierne. Si tratta di stime che possono essere prese al più in senso qualitativo, senza che l’indicazione sia di minor valore.

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