Il Paese ancora piegato dal default spera di sfruttare al massimo il bacino di Vaca Muerta, ma la popolazione dei mapuche denuncia inquinamento e terremoti causati dalle attività estrattive (foto di Giancarlo Ceraudo)
Per un paese che tra un default e l’altro, da ormai troppi anni ricorda con nostalgia e rimpianto quando era «il granaio del mondo», è forse arrivato il momento del riscatto. La salvezza questa volta non verrebbe dalle coltivazioni della fertile regione della pampa centrale. È invece un altopiano roccioso e semi desertico, dal nome molto poco promettente, quello che potrebbe oggi consentire all’Argentina di risollevarsi una volta per tutte dalla crisi finanziaria che la attanaglia da decenni.
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