Per una razionale coltivazione della cava - Strade & Autostrade Online

2022-08-08 07:45:25 By : Mr. Jack zeng

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Con piacere vi ripresentiamo questo articolo, già pubblicato lo scorso giovedì 23 Giugno, inerente all’efficienza nella coltivazione della cava in quanto particolarmente interessante. Magari all’epoca della pubblicazione vi è sfuggito, quindi… buona lettura!

Gli addetti ai lavori sono abituati a vedere le macchine Vermeer nella efficiente realizzazione di scavi in linea. I trencher del Costruttore americano sono infatti una delle macchine iconiche che hanno contribuito alla diffusione del marchio a livello mondiale.

In realtà Vermeer è un Costruttore attivo in differenti settori che spaziano dalla posa non invasiva di linee interrate fino alle cave con una significativa presenza nel mercato dell’igiene ambientale e della manutenzione del verde.

Un marchio nato nel 1948 a Pella, nell’Iowa, che offre oggi una gamma di macchine ampia e variegata, spaziando dai classici trencher a cui si affiancano gli impianti mobili per compostaggio e rifiuti e una larga offerta di macchine speciali.

Uno dei core business aziendali è comunque la costruzione di trencher, tecnologia apprezzata che fornisce al mercato strumenti razionali per rendere efficienti lavorazioni spesso dispendiose e complesse, macchina su cui si basa anche la tecnologia Terrain Leveler per coltivazione di cave e sbancamenti in materiale roccioso.

Grazie all’impiego, su una macchina base, del sistema apposito che prevede un tamburo di ampie dimensioni in grado di “grattare” il terreno in modo omogeneo. Si tratta di un metodo estrattivo che permette, regolando la velocità di avanzamento e di rotazione del tamburo, di avere pezzature che rispondono a misure stabilite.

Si tratta quindi di un modo completamente diverso di intendere la coltivazione delle cave o l’esecuzione di sbancamenti in terreni difficili. Soprattutto laddove non sia possibile utilizzare esplosivi, non si vogliano avere vibrazioni oppure si cerchi di razionalizzare al massimo il processo operativo.

La tecnologia Terrain Leveler non è una novità. Vermeer propone da tempo questo metodo a Clienti in ogni parte del mondo. Ma in Italia non è sicuramente sfruttata al massimo delle sue potenzialità.

Occorre un approccio completamente differente rispetto al classico metodo che prevede la volata, il carico e l’alimentazione del ciclo di frantumazione. Vermeer punta su aspetti fondamentali come il controllo dei costi, la riduzione delle macchine impegnate nel ciclo estrattivo, la sicurezza operativa e un minore impatto ambientale, elementi sostanziali per la riduzione dei costi di estrazione con un aumento della qualità del materiale.

Questi sono i fattori che hanno spinto la Ecoin SpA di Catania verso la tecnologia Terrain Leveler nella propria cava di calcare. Da oltre un anno, infatti, una Vermeer T1055 III lavora con risultati molto soddisfacenti nell’estrazione di calcare all’interno della cava in località Primosole.

Un contesto operativo in cui Vermeer ha messo a confronto la macchina di proprietà della Ecoin con una più grande T1255 III, in modo da capire le differenze produttive fra differenti categorie di mezzi con tutti i risvolti in termini di produttività ed efficienza.

Decisamente interessante, quindi, l’esperienza della Ecoin dopo un anno di lavoro della macchina. Gaetano Caruso, Amministratore Unico della Ecoin, ha spiegato tutto il processo operativo con i vantaggi che la sua Azienda ha riscontrato sul campo.

La tecnologia Terrain Leveler di Vermeer è adatta per rocce calcaree e la cava della Ecoin rientra pienamente in questo range operativo. Il materiale estratto è impiegato per la formazione di rilevati stradali con un fuso granulometrico controllato e garantito.

La T1055 III si occupa della coltivazione del fronte cava operando per strati successivi con una produzione di circa 1.400 m3 al giorno su 8 ore di lavoro. Il piano lasciato dalla macchina è inoltre perfettamente adatto per il carico con pala gommata e per il passaggio dei mezzi.

Regolando velocità di avanzamento e velocità di rotazione del tamburo è possibile ottenere pezzature differenti che rispondono a specifici fusi granulometrici.

La superficie è scavata per strati successivi di circa 25 cm (la macchina può arrivare fino a 65 cm) con materiale che si presenta omogeneo e viene lasciato in posto seguendo la sua naturale composizione.

Cosa impossibile, ad esempio, dopo una volata con esplosivo. Questo consente di effettuare una preselezione già in fase di carico valorizzando il materiale in base alla sua composizione.

L’impiego della Vermeer T1055 III ha ridotto i costi estrattivi in modo sostanziale. Nel processo di coltivazione si affianca infatti a una pala gommata della classe da 5,00 m3. Queste due macchine, da sole, sostituiscono tutto il processo di perforazione e brillamento, il successivo carico sui dumper e la successiva frantumazione e vagliatura, senza contare la necessaria bonifica del gradone da effettuarsi con un escavatore dotato di martello idraulico.

Inoltre, la pezzatura media dopo la volata spazia da 0 a 500 mm con materiale differente mischiato in modo disomogeneo. Il materiale scavato con la Vermeer T1055 III viene invece caricato direttamente sui mezzi di trasporto stradali verso il luogo di stesa e compattazione. Il risparmio è evidente da un punto di vista intuitivo.

Ma la quantificazione concreta del processo è più interessante di molte altre parole. Gaetano Caruso ci ha infatti raccontato l’esperienza diretta della Ecoin dopo un anno di lavoro :“Il processo estrattivo con la Vermeer T1055 comporta un costo estrattivo di circa 2,50 Euro/m3.

Per avere lo stesso tipo di materiale con la volata e la successiva frantumazione il costo passa a circa 5,00 Euro/m3. Nel costo di estrazione noi comprendiamo ogni onere, compreso l’ammortamento di ogni macchina coinvolta nel processo”.

Gaetano Caruso ha voluto specificare alcune fondamentali considerazioni. “Quando è possibile carichiamo il materiale per il trasporto verso il sito di formazione dei rilevati. I costi estrattivi del materiale sul fronte di scavo, escludendo la frantumazione e vagliatura, sono sostanzialmente identici e si attestano, per l’appunto a 2,50 Euro/m3.

Ma il materiale che si ottiene dopo la volata ha un prezzo riconosciuto dal mercato inferiore di circa 2,00 Euro/m3 rispetto a quello ricavato con la tecnologia Vermeer, ovviamente a causa di una curva granulometrica che presenta forti discontinuità.

Quindi la volata ci fornisce non solo un quantitativo inferiore di materiale utilizzabile direttamente ma anche di qualità inferiore. E infatti occorre utilizzare il processo di frantumazione e vagliatura”.

E continua: “La possibilità di effettuare una immediata selezione del materiale scavato con la Vermeer in base alle sue caratteristiche morfologiche ci consente di ottenere un ulteriore valore aggiunto dal mercato. In buona sostanza, abbiamo dimezzato i costi e valorizzato al massimo il materiale con un prezzo riconosciuto superiore”.

Il Sig. Caruso ha inoltre sottolineato che “La Vermeer T1055 aumenta il coefficiente di sicurezza in cava. Lo scavo per successivi strati permette di avere un processo estrattivo sicuro, pulito e ordinato senza bisogno di bonifiche sulle scarpate e senza gradoni da sistemare in continuo. La cava viene coltivata rispettando fedelmente le prescrizioni del piano di coltivazione e, grazie all’uso della tecnologia Trimble, modelliamo le superfici secondo le pendenze e la forma finale”.

Nella cava della Ecoin sono state messe a diretto confronto la T1055 III e una più grande T1255 III. Due macchine che operano con identico principio di scavo ma con dimensioni, peso operativo, potenze e produzioni orarie differenti.

Un confronto per capire produzioni attese, potenzialità granulometriche e profondità di scavo. Interessante vedere come profondità di lavoro, velocità di avanzamento e di rotazione del tamburo permettano di ottenere curve granulometriche con pezzature 0-50 mm fino a curve con pezzature 0-200 mm. Esigenze applicative quindi molto differenti ma con livello qualitativo e di contenimento dei costi molto elevato.

La Vermeer T1255 III ha fatto fronte, nelle identiche condizioni operative della T1055 III, a una produzione giornaliera di 3.200 m3 in 8 ore di lavoro. Si tratta di due macchine dove già il peso operativo indica una differenza sostanziale.

Abbiamo infatti circa 60 t per la T1055 III e 120 t per la T1255 III. Sono entrambe macchine che derivano dalla versione trencher e a cui sono applicati gli accessori specifici Terrain Leveler. La T1055 III trasmette il moto al tamburo con la trasmissione a catena azionata da un motore Rotary Power e un albero millerighe.

La T1255 III, invece, opera in trasmissione diretta tramite due motori Rotary Power. Entrambe le soluzioni forniscono una coppia elevata che permette di sfruttare il principio della bassa velocità di rotazione con un’elevata coppia motrice.

Principio che permette di scavare materiali molto duri in modo ottimale, con bassi consumi e con granulometrie selezionate e nel quale Vermeer ha sottolineato come la selezione granulometrica in fase di scavo varia in modo empirico a seconda della durezza e composizione del materiale. Occorre quindi fare alcune prove con diverse velocità di avanzamento e di rotazione del tamburo per avere la curva desiderata.

Il presente articolo è tratto dal fascicolo n° 153 Maggio/Giugno 2022

Tag Tecnologie, Macchine movimento terra

Aziende Vermeer Italia Srl, Ecoin

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